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A cura di Alessia Zeni

Un borgo nel Trentino occidentale

Sulle colline che guardano il Lago di Garda si innalza la piccola frazione di Canale di Tenno, borgo medievale che sorge a 600 metri di altezza. Il borgo è iscritto nell’elenco dei Borghi più belli d’Italia e per raggiungerlo basta percorrere in macchina la strada che dal Garda porta a Ville del Monte nel Comune trentino di Tenno. Le Ville del Monte sono costituite da quattro frazioni, Sant’Antonio, Pastoedo, Canale e Calvola, borghi di piccole dimensioni che nel secolo scorso hanno risentito in maniera massiccia dell’emigrazione verso le Americhe e la Germania. Negli ultimi decenni le cose sono mutate grazie ad un forte rilancio turistico alimentato dai vicini Laghi di Tenno e del Garda e dall’interesse storico-artistico e folkloristico delle quattro frazioni.

La frazione che ha avuto maggiore risonanza a livello turistico per il suo interesse storico-artistico e culturale è l’abitato di Canale di Tenno. La piazzetta è il cuore pulsante di Canale che a partire dagli anni Sessanta ha ripreso a vivere grazie alla bellezza del borgo che attira oggi numerosi artisti e visitatori. La bellezza del borgo è data dal suo impianto urbano irregolare e dalle numerose stradine che dal centro si articolano in portici e androni. Ai margini delle stradine si affacciano rustici caseggiati, addossati gli uni agli altri, con portali in pietra architravati e ballatoi in legno. Gli edifici si sviluppano su diversi livelli presentando più accessi a quote diverse. In linea di massima il piano terra assolveva la funzione di stalla o deposito, i due piani superiori a scopo abitativo, mentre il sottotetto fungeva da fienile e deposito dei prodotti coltivati nella campagna circostante.

La bellezza della borgata di Canale di Tenno non si limita al suo antico impianto, ma si estende a particolari strutture e monumenti storici che troviamo nella borgata. La Cà dei Pomati, nel centro del Borgo è la sede della storica manifestazione “Rustico Medioevo”, porta incisa sull’arco della porta di ingresso la data 1860 e il suo soprannome, “Pomati”, lo deve alla famiglia che ha abitato e fondato questa casa. Un altro edificio di rilevanza storica è stato adibito a Museo degli attrezzi agricoli, testimonianza degli attrezzi agricoli raccolti un tempo nelle case di Canale di Tenno. Sempre nella piazzetta campeggia la vecchia Edicola di Sant’Antonio da Padova; in una stradina di accesso alla piazza troviamo una raffigurazione di Sant’Antonio abate per la cura degli animali e un piccolo rilievo con una Madonna e il Bambino recante la data 1776.

Il motore della rinascita di Canale lo si deve però ad una delle più importanti strutture del borgo, la “Casa degli Artisti”, una casa-museo diventata con il passare del tempo il fulcro delle attività culturali e artistiche dell’intero tennese. E’ dedicata a Giacomo Vittone, un pittore di origine piemontese che a partire dagli anni Cinquanta del secolo scorso diede molto allo sviluppo culturale del Garda. Giacomo Vittone firmava i suoi quadri con il nome di “Pictor Dominicus ovvero “Pittore della domenica”, in quanto la domenica percorreva il sentiero che da Riva del Garda saliva a Ville del Monte per dipingere gli scorci di questi antichi borghi. Caricava il suo “studio di pittura” in spalla e sulle ruote di una bicicletta si immergeva nella natura e nella pittura dei borghi di Canale e Calvola. Giacomo Vittone nacque a Torino il 3 dicembre 1898 e fin da piccolo si avvicinò alla pittura; venne chiamato alle armi nel 1917 e concluso il servizio militare trovò impieghi saltuari di breve durata. La svolta lavorativa fu grazie ai genitori che riuscirono a farlo assumere presso la Banca d’Italia. Il lavoro di impiegato bancario gli permise sia di mantenersi, sia di avere maggior tempo libero per dedicarsi alla pittura. Per lavoro venne trasferito a Riva del Garda, in Trentino, dove trovò l’ambiente ideale per intensificare la sua attività di pittore e di stringere ottimi legami con diversi pittori locali. A Riva del Garda vi rimase dal 1926 al 1962, quando si trasferì a Roma, dalla figlia, per questioni di lavoro. E’ allora che alcuni amici pittori di Vittone comperarono una casa dal Comune di Tenno, un rudere alla porte di Canale, con l’intenzione di regalarlo al pittore affinché potesse tornare a dipingere nei suoi amati luoghi del Trentino occidentale. L’artista rifiutò l’offerta proponendo al Comune di Tenno il progetto di adibire la casa a “chi vive di pennello e tavolazza”. Fu così che nel 1967 nacque a Canale di Tenno, la “Casa degli Artisti”, con lo scopo di ospitare gli artisti e le loro opere. Ancora oggi, nella stagione estiva, la “Casa” ospita artisti di varie nazionalità che in cambio del soggiorno donano una della loro opere alla casa-museo. Nell’ottica di Vittone gli artisti che soggiornano a Canale di Tenno hanno come costante fonte di ispirazione la natura e il mondo rustico di Canale e dei borghi circostanti. Giacomo Vittone morì nel 1995 all’età di 97 anni, a Ostia, dove viveva con la figlia, e della sua carriera artistica oggi attrae il fatto che abbia sempre donato i suoi quadri, non guadagnando in vita neanche un soldo dalle sue opere, segno di una passione che andava al di là di qualsiasi motivazione economica.

Per ultimo, ma non per questo meno importante, è bene ricordare il “Monumento alla Vicinìa”, opera in bronzo, sistemata alle porte di Canale di Tenno a ricordo delle antiche origini di Canale di Tenno. Il monumento è dello scultore Livio Tasin e ritrae quattro figure umane a grandezza naturale intente a discutere i problemi del villaggio con i “Vicini”. I “Vicini” non sono altro che i rappresentanti delle “Vicinìe”, ancora oggi attive a Ville del Monte e rara testimonianza in Trentino della popolare gestione dei beni collettivi lasciati in eredità alla comunità. L’origine della “Vicinìa Granda” di Ville del Monte non è documentata, ma le ipotesi formulate fino ad oggi fanno risalire la “Vicinìa Granda” alle epidemie di peste nel medioevo. Queste epidemie furono talmente devastanti da lasciare numerosi terreni senza proprietari, fu per questo motivo che venne fondata la “Vicinìa Granda” di Ville del Monte come lascito alla comunità dei terreni dei defunti della peste. Oggi i ricavi della “Vicinìa” sono destinati al mantenimento del patrimonio comune, allo sviluppo culturale dei borghi di Ville del Monte e a mantenere le antiche tradizioni, come quella di distribuire pane e focacce a tutti i “Vicini” delle Ville, il Venerdì santo di ogni anno.

Fig. 8: Canale di Tenno, Monumento alla Vicinìa di Livio Tasin

Questa in breve è la storia di Canale di Tenno e delle frazioni circostanti, raccontata attraverso il suo patrimonio storico-artistico e le sue antiche strutture. Un patrimonio che tutti gli anni viene valorizzato da due importanti manifestazioni folcloristiche, ovvero il “Rustico medioevo” e il mercatino natalizio animato all’interno dei portici e degli androni di Canale di Tenno, aperti per l’occasione ai visitatori della manifestazione.

Fig. 9: Canale di Tenno addobbata per il mercatino natalizio

 

BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA:

Scuola media Ciro Andreatta e Associazione Amici della storia di Pergine Valsugana, Sulle tracce della storia: Canale di Tenno, Trento, Temi, 1984

Ville del Monte: una cultura, una società, una storia, Tenno (TN), Comitato Ville del Monte, 1984

Graziano Riccadonna, I settant’anni del Comune di Tenno. 1929-1999, Tenno (TN), Comune di Tenno, 1999

Cazzolli Jenny, Pivetti Franco, Colombo Vittorio, Casartisti: cinquant’anni di storia: 1967-2017, Riva del Garda (TN), Fondazione Giacomo Vittone, 2017

Grazioli Mauro, Tenno. Piccola guida del belsapere, Arco, Grafica 5, 2018

www.casartisti.it

www.gardatrentino.it

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