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A cura di Felicia Villella

 

 

Personalità di spicco, tra cui magistrati, giornalisti e scrittori come Rosario Aitala, Nicola Gratteri, Roberto Saviano, Stefano Massini, Salvo Palazzolo, Alfredo Morvillo, Pietro Grasso, Antonio Padellaro, ma anche arte, che da sempre si posiziona a Trame Festival come focus importante per coinvolgere nuovo pubblico e smuovere le coscienze.

Il Festival dei Libri sulle Mafie promosso da Fondazione Trame e dall’Associazione Antiracket Lamezia ALA, con la direzione artistica di Giovanni Tizian e quella organizzativa di Cristina Porcelli, con il patrocinio di Camera dei deputati, Rai per il Sociale e Regione Calabria, si terrà a Lamezia Terme fino a domenica 26 giugno.

In occasione della sua undicesima edizione, il festival si apre a più forme d’arte che spaziano dai reperti del Museo archeologico lametino, alle opere di arte contemporanea dell’Accademia di Belle arti di Catanzaro, dal fotoreportage di Letizia Battaglia, alle tavole su Peppino Impastato del fumettista Luca Ralli per concludere con il progetto di Trame #Leparolevangono della Fondazione Treccani.

Incorniciato nel complesso monumentale di San Domenico di Lamezia Terme Trame.11 – Il festival dei libri sulle mafie, si posiziona tra i festival di spicco che attraverso la letteratura è in grado di attivare processi di consapevolezza e impegno etico, in un territorio da sempre segnato da crimini mafiosi.

 

Quest’anno, oltre alla presentazione dei volumi scelti dalla Fondazione Trame in collaborazione con l’Associazione Antiracket Lamezia, il cui tema ruota intorno all’anno 1992 a trent’anni dalle stragi di mafia, il Festival ha dato ampio spazio all’arte e allo spettacolo.

Non solo libri su cui discutere, ma anche l’arte al centro della scena. La già passata collaborazione avvenuta lo scorso anno con il Museo archeologico Lametino e la direttrice Simona Bruni ha avviato l’intreccio di idee che ha portato alla collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro e alla realizzazione della mostra ARTTEXTURES. Contaminazioni d’arte, a cura di Simona Caramia, con le opere di Antonino Palaia e Caterina Arcuri. Si tratta di una installazione diffusa tra le sale museali e il chiostro, che offre un momento di riflessione anche in ambito artistico sul concetto di trasparenza: la dimostrazione dei processi produttivi di un’opera come la messa a nudo delle trame/texture col fine di amplificarne la visione.

Sarà possibile anche visitare le sale museali del Museo archeologico lametino, che per l’occasione si aprirà al pubblico con due aperture straordinarie, per mettere a disposizione dei fruitori la collezione archeologica ivi esposta: dai reperti preistorici provenienti da tutto il territorio calabrese, ai manufatti provenienti dalla vicina colonia di Terina, fino ai ritrovamenti medievali provenienti dai maggiori siti indagati come il castello normanno-svevo e l’abbazia benedettina di Sant’Eufemia Vetere.

 

Una sezione è stata dedicata anche al ricordo di Letizia Battaglia, attraverso il reading di Sabrina Pisu e il docufilm Letizia Battaglia. Shooting the Mafia: un ritratto estremamente intimo a cura di Kim Longinotto che intreccia la vita privata della fotoreporter con il suo lavoro.

Il chiostro, fulcro architettonico del convento tardomedievale di San Domenico ospita invece il progetto di Trame.11, in collaborazione con la Fondazione Treccani Cultura, #LEPAROLEVALGONO: una serie di parole tratte dal vocabolario Treccani online – istituzione, memoria, potere, silenzio, coraggio, utopia – posizionate su pannelli espositivi che accompagneranno i giorni del festival.

Nella stessa location, infine, uno spazio è stato dedicato all’esposizione delle tavole del fumettista Luca Ralli tratte dal libro Peppino Impastato. Western a Mafiopoli di Luca Scornaienchi, edito da Round Robin: una graphic novel che intreccia sogno e realtà della vita di Peppino e della sua coraggiosa lotta contro la mafia.

 

 

 

 

 

FELICIA VILLELLA

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