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La cattedrale di Sant’Andrea, o Duomo, è sicuramente uno dei monumenti più caratteristici della costiera amalfitana e di Amalfi stessa: la facciata su più livelli, l’imponente scalinata e il bianco – nero che contrasta armoniosamente con i colori della facciata la rendono, infatti, immediatamente riconoscibile. La chiesa fu fondata nel IX secolo, quando Amalfi era una delle repubbliche marinare, e rimaneggiata nel 1200 con lo stile arabo-normanno allora tanto di moda. Ebbe altri due restauri, uno nella seconda metà del 1500 ed un altro nell’800 a seguito di un crollo. A fianco il campanile, rivestito di maioliche.

Caratteristico è il portico, con l’intreccio di arcate a trifora tipicamente arabo e la facciata a salienti, che conduce l’occhio direttamente al timpano, ove campeggia un mosaico raffigurante Cristo in trono in mezzo agli Evangelisti; oltrepassato il portico, si incontra la porta in bronzo proveniente da Costantinopoli, dono di un ricco amalfitano,il ricco mercante Pantaleone di Mauro.

L’interno è barocco, a tre navate riccamente decorate e sormontate da un soffitto a cassettoni ligneo e dorato con quattro affreschi. Spettacolare la vista prospettica sul settecentescoaltare maggiore e l’abside, in cui è collocata la tela raffigurante il Martirio di Sant’Andrea, patrono dei pescatori, cui la chiesa è consacrata. Sotto l’altare maggiore, infatti, vi sono le reliquie del santo, trasportate nel 1208 dal cardinale Pietro Capuano, reduce dalla Terra Santa. La leggenda racconta che le ossa di S. Andrea, racchiuse tra lastre istoriate, emanino una sostanza straordinaria, la Manna, raccolta da un’ampollina posta sulla tomba del santo.

Nella navata sinistra vi è la Croce di Madreperla, portata dalla Terra Santa da Monsignor Ercolano Marini, originario delle Marche, che fu benefattore amatissimo dalla gente amalfitana, che lo ricorda per le sue doti di umiltà e amore verso il prossimo, nonché come fine teologo. Le sue spoglie riposano ancora all’interno della cattedrale, ed in suo onore è stato eretto un orfanotrofio. Di fianco alla navata il Battistero, in porfido rosso egiziano, proveniente da Paestum.

Il Duomo è un insieme di elementi antichi e meno antichi: tra i più antichi spicca sicuramente la Basilica del SS. Crocefisso, edificata nell’anno 883, con matroneo e colonne originali, in cui sono stati collocati dei sarcofagi di età romana, mentre il resto delle decorazioni è stata spostata nel Museo Diocesano allocato di fianco al Duomo stesso.

L’elemento più spettacolare è sicuramente, però, il Chiostro del Paradiso, contiguo alla Basilica del SS. Crocefisso, un vero e proprio tuffo nell’Oriente: è un chiostro circondato da colonnette intrecciate e doppie a sesto acuto, fatto edificare tra il 1266 e il 1268 dall’arcivescovo Filippo Augustariccio come cimitero per i ricchi patrizi; ai lati si aprono sei cappelle affrescate del Trecento. L’intero portico è stato restaurato ed aperto al pubblico nel 1908.

Sitografia

GALLERIA FOTOGRAFICA

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