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A cura di Mirco Guarnieri

Introduzione

Casa Romei è situata nell’attuale Via Savonarola e rappresenta l’unico esempio ancora integro di dimora nobile costruita durante il governo di Leonello e Borso d’Este. Venne acquistata dallo Stato nel 1898, e nel 1952 venne istituito il museo statale che accoglie affreschi, lapidi e sculture provenienti da varie chiese della città.

Giovanni Romei

Il proprietario della dimora, Giovanni Romei, nacque nel 1402 da una famiglia di mercanti, mestiere che esercitò anch’egli espandendo la propria attività in diversi settori. Giovanni Romei era diventato una figura molto importante e ricca, ricoprendo ruoli per la famiglia d’Este come quello di ambasciatore presso papa Pio II Piccolomini, che nel 1458 lo nominò Conte di Bergantino e Bariano e del Palazzo Lateranense. Raggiunse l’apice dell’ascesa sociale sposando in seconde nozze Polissena d’Este, figlia illegittima di Meliaduse e nipote di Borso d’Este. Morì nell’Ottobre del 1483, lasciando la dimora in eredità alle suore del Corpus Domini.

Casa Romei

La dimora del mercante Giovanni Romei venne realizzata probabilmente dall’architetto Pietrobono Brasavola nel 1442 con la costruzione del primo nucleo e ampliata successivamente per le nozze con Polissena.

Piano Terra

Entrando nella residenza il primo spazio che si incontra è il cortile d’onore circondato da un doppio loggiato con baldresche situate nel lato est e un pozzo posto al centro del cortile. Nel grande loggiato possiamo notare affreschi floreali tardogotici mentre nel muro sovrastante si trova il trigramma di San Bernardino, realizzato in terracotta e attorniato da sei medaglioni, che all’epoca presentavano figure di santi.

Sempre al piano terra sono presenti due sale, rispettivamente la sala dei Profeti e la sala delle Sibille.

Sala dei Profeti

Sulle pareti di questa sala l’artista, tutt’ora sconosciuto, ha realizzato affreschi raffiguranti profeti aureolati tra le fronde di un albero con dei cartigli su cui sono scritti versi passi dalla Bibbia. L’albero si trova all’interno di un giardino circondato da una recinzione di rose, e al fianco della pianta è presente una donna con abiti verde smeraldo e le mani unite in segno di preghiera con lo sguardo rivolto verso i profeti. Su tutto il perimetro della parete superiore sta la decorazione di una finta architettura con rami di fiori e frutti intersecati tra loro, con al centro un medaglione raffigurante angeli.

All’interno di una nicchia posta nella parete nord vi è quello che rimane della raffigurazione di una Pietà, posta all’interno di un’architettura gotica.

Sala delle Sibille

Il ciclo pittorico realizzato per le nozze del mercante Romei con Polissena, presenta in alto un fregio con la stessa decorazione della sala precedente, fatta eccezione per gli angeli che non sono collocati all’interno di un medaglione, e dodici profetesse dinnanzi una siepe di fiori e piante con in mano cartigli che inneggiano all’avvento di Gesù Cristo, tema presente anche nella nicchia posta nella parete sud, dove è stata dipinta la Natività.

Dopo attenti studi sono state individuate le varie Sibille:

. Sibilla Persica e Libica, sulla parete settentrionale vicino all’entrata per la sala dei Profeti. Quest’ultima riconoscibile per la veste diversa dalle altre;

. Sibilla Delfica rappresentata come una donna vecchia e curva e la Chimmeria sulla parete orientale;

. Sibilla Eritrea, la Samia riconoscibile per il copricapo e la Cumana sulla parete meridionale;

. Sibilla Ellespontica, la Frigia e la Tiburtina sulla parete occidentale;

. infine le Sibille Europa e Agrippa sull’altro lato della parete nord.

Fregio Sala delle Sibille (particolare). Credits: Wikipedia – Sailko.

Altro particolare presente nella sala è il camino a cappa poligonale, unico esempio giunto ai giorni nostri presente nella città di Ferrara. Esso è contornato da un fregio in cotto con lo stemma della famiglia Romei, il cane rampante, posto sopra di uno scudo con la scritta “ÇR” (Çoanne Romio) sul lato frontale della cappa.

 

La sala del Cinquecento

Anche in questa sala è presente un camino lapideo, mentre il soffitto in legno presenta decorazioni dorate su fondo blu, anche se dopo recenti restauri si è notato che sotto queste decorazioni ve ne erano presenti di altre più antiche, su fondo rosso.

Sala del Cinquecento. Credits: Museo Casa Romei – http://casaromei.byethost18.com/.

Lapidario

Le tre sale del Lapidario sono state occupate da statue, bassorilievi, marmi, cotti e lapidi dopo il trasloco da Palazzo dei Diamanti avvenuto nell’estate del 1952, a causa dei danni procurati dai bombardamenti del secondo conflitto mondiale.

Nella prima sala sono esposti in gran parte fregi decorativi in marmo eseguiti da artisti ferraresi tra il XV e il XVI secolo come l’altorilievo ornamentale a festone in marmo scolpito, proveniente da Piazza Ariostea (ex Piazza Nova) e il monumento sepolcrale di Tomasina Gruamonti Estense in marmo formato dalla lapide sepolcrale, il tondo con il ritratto di Tomasina Gruamonti e il putto alato.

La seconda sala ospita un pulpito marmoreo, un tabernacolo e un ritratto virile tutti provenienti dal refettorio della Certosa di Ferrara, una fontana in marmo con l’iscrizione che ricorda l’umanista Celio Calcagnini, il medaglione marmoreo di Borso d’Este, l’aquila araldica della casata degli Este e la testa di Napoleone proveniente dalla statua, distrutta, che si trovava in Piazza Ariostea durante il dominio napoleonico.

In conclusione, la terza sala raccoglie vari cotti ornamentali e stemmi come quelli di papa Urbano VIII, dei cardinali Antonio Barberini e Stefano Durazzo, chiavi di volta che presentano motti (“wor bas” – “sempre avanti) e stemmi  (l’aquila estense e l’impresa dell’unicorno rampante) oltre alla statua di San Michele Arcangelo realizzata da Andrea Ferrari (1720-1735) e lapidi commemorative.

Andrea Ferrari, San Michele Arcangelo, 1720-1735. Credits: Wikipedia – Sailko.

 

Biografia

Andrea Sardo, Ferrara. Il museo di Casa Romei. Guida alla visita. Ediz. illustrata, Silvana Editore, 2019.

Sitografia

https://rivista.fondazioneestense.it/it/1998/8/item/332-le-sibille-di-casa-romei
https://www.treccani.it/enciclopedia/giovanni-romei_(Dizionario-Biografico)/

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