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A cura di Valentina Cimini

 

Il borgo medievale di Aielli

Se il filosofo statunitense Henry David Thoreau scriveva: “Il mondo non è altro che una tela per la nostra immaginazione”, ad Aielli questa affermazione è divenuta realtà. Questo borgo medievale situato in provincia de L’Aquila, oggi trova nuova vita nel festival Borgo Universo che, quest’anno alla quinta edizione, ha fatto delle sue case e delle sue vie un’immensa tela da affrescare per street artists da tutto il mondo, un crogiolo di culture che lo rendono una porta sull’universo.

 

Aielli, situato all’interno della meravigliosa cornice naturale del Parco Regionale del Sirente-Velino, ai piedi del Monte Etra, è con i suoi 1.030 mt di altitudine uno dei comuni più elevati dell’altopiano del Fucino nella Marsica, guadagnandosi così il soprannome di “balcone della Marsica”. Grazie alla sua strategica posizione, arroccata su di uno sperone roccioso calcareo, questo borgo è stato fin dall’epoca romana e poi medievale, un luogo adatto al controllo e alla difesa. Difatti, dalla sua torre, fin dal 1300 poteva essere osservata l’intera piana fucense contornata dai rilievi appenninici.

La storia di Aielli è molto antica e ci porta a ritroso fino all’età del bronzo con l’insediamento nella località “Reniccia”, sotto il Monte Secine. Anche se, per le prime attestazioni documentarie del sito, dovremo aspettare il IX secolo. In effetti, all’interno della raccolta documentaria realizzata dal cronista Gregorio da Catino, nota come Regestum Farfense, trova collocazione una significativa carta, risalente al 814, che parla per la prima volta del “Casale di Agello” come possedimento del monastero di Santa Maria di Acuziano, conosciuto anche come abbazia di Farfa. Agello poi tornerà nuovamente ad essere registrato, nel 971, come possedimento del monastero sabino che lo concede in frazioni coltivabili a suoi vassalli.

Nel 1280 è il Catalogus baronum che segna un ulteriore passaggio della storia di Aielli, riportando il suddetto borgo fra le proprietà di Rainaldo conte di Celano. Ma sarà nel secolo successivo, sotto il potere di Ruggero II conte dei Marsi, che il centro abitato conoscerà un’importante sviluppo, arricchendo il suo tessuto urbano di due importanti strutture visibili ancora oggi: la torre medievale, anche detta “torre delle stelle”, situata nella parte più alta dell’antico borgo di Aielli, e la Chiesa della Santissima Trinità fondata nel 1362 e ricostruita negli anni venti a causa dei gravi danni riscontrati all’indomani del rovinoso sisma del 1915 che interessò il territorio della Marsica. In questo medesimo secolo, inoltre, occorre ricordare anche la formazione di un nucleo fortificato dall’unione dei casali di Bovezzo, Musciano, Monte, Ozzanello, Alafrano, Subezzano, Ponderone, Pentòma e Foce, la cui denominazione “Agellum” (dal quale deriverà successivamente la grafia “Ajelli” e da qui Aielli) inizierà ad essere sempre più attestata nell’ambito delle documentazioni ufficiali.

 

La street art di Aielli

Oggi, in questo contesto medievale, viene ospitato un meraviglioso museo a cielo aperto che conta ventisei interventi di street art ad opera di famosi artisti provenienti da tutto il mondo come Okuda, Millo, Zamoc, Alleg, Matlakas e molti altri, dislocati all’interno dell’intero paese tra le sue stradine, viottoli e abitazioni. Questa iniziativa, però, è solamente una parte di un progetto più ampio chiamato Borgo Universo: un vero e proprio festival delle arti che nei mesi di luglio e agosto, attraverso la street art, la musica, le performance artistiche e l’astronomia, mette in atto un processo di rigenerazione urbana per un comune che stava andando incontro allo spopolamento e all’oblio di cui sono sempre più vittima i piccoli borghi della nostra penisola. Ed è così che un piccolo borgo medievale ha trovato una rinnovata voce in grado di comunicare nuovamente col mondo che lo circonda. Si opera, dunque, con la street art una stratificazione del senso continua poiché attraverso i murales cambia la percezione rispetto al luogo che, reinterpretato, diviene mezzo di comunicazione di moderni valori pur rimanendo fedele alle sue origini medievali, che ne risultano valorizzate. In questo modo, dunque, vengono puntati ancora una volta i riflettori sulle stradine e sulla storia del borgo medievale di Aielli attraverso il linguaggio dell’arte, che non solo opera una messa in valore del sito, ma attiva un importante nuovo afflusso turistico che torna ad animare queste zone. Per gli stessi aiellesi abitare la street art significa rinascere, nonché svegliarsi al mattino e trovare turisti che si fermano ad osservare le mura della propria casa che raccontano la loro storia. È il caso, ad esempio, del murales di Matlakas che, con il suo stile variopinto e festoso, non solo racconta la storia del territorio, ma anche quello dei suoi abitanti. Infatti ritroviamo al suo interno dei dettagli come le campane, che derivano dal soprannome della famiglia la cui casa ospita l’opera murale o la conca che utilizzava la nonna per poter prendere l’acqua in piazza; attraverso ogni simbolo dunque, quest’opera diviene una memoria vissuta e condivisa che continua a narrare ogni giorno la storia della famiglia “Sotto le Campane”. La street art pertanto non è solo un valore estetico, è valorizzazione e riqualificazione attraverso una narrazione continua che dagli aiellesi si estende a tutti noi, turisti di ogni dove, senza mai esaurirsi.

 

L’astronomia è un altro fiore all’occhiello di questo borgo che ospita all’interno della già citata “torre delle stelle”, situata sul punto più elevato dell’abitato di Aielli su un’altura denominata “Castello”, il più alto osservatorio astronomico dell’Italia centrale ed il museo del cielo. L’osservatorio dispone, tra le sue attrezzature di ultima generazione, di un planetario in grado di proiettare quasi tremila stelle su una cupola di sei metri di diametro. All’interno di Borgo Universo, il cui nome dunque non risulta frutto di una scelta casuale, sarà davvero possibile uscire “a riveder le stelle”, come scriveva il sommo poeta, oggi protagonista di una nuova installazione che, per l’anniversario dei 700 anni dalla scomparsa di Dante Alighieri, riporta la Divina Commedia scritta per intero su una parete di 52 metri, la quale si snoda proprio nel percorso che nel borgo porta alla torre medievale.

 

Borgo Universo, il cui intento programmatico di apertura alla bellezza, ai popoli e alle culture ci risulta chiaro già dal nome, nasce nel 2017 come rassegna culturale, ma è nel 2019 sotto la direzione artistica di Antonio Paloma, fondatore e direttore di PalomArt[1], che assume i connotati di un vero festival aperto a tutto il mondo, capace di offrire una proposta variegata in cui la street art incontra l’astronomia, la pittura, la scultura, la musica e l’intrattenimento trasformando l’antico borgo medievale in uno spazio al di là del tempo dove protagoniste sono la comunicazione e la condivisione.

Nelle prime due edizioni del festival tra i vicoli di Aielli sono stati realizzati da artisti provenienti da tutti i continenti ben quindici dei murales che ornano le mura delle case del borgo, tra di essi possiamo ricordare Luca Zamoc, Gio Pistone ed Ericailcane, che riprendono secondo il proprio stile il tema del cosmo, fulcro del festival stesso. Sempre nel 2018 Alleg con il supporto di artisti, curiosi e visitatori, ha dato vita all’immenso murales che trascrive integralmente il romanzo “Fontamara” di Ignazio Silone sul muro ai piedi della torre delle stelle, su una superficie di 80 metri quadrati, con 53.839 parole, trecentomila caratteri e oltre tre chilometri di lunghezza delle righe. Un’impresa titanica che porta l’opera dell’artista abruzzese a vivere nuovamente e a parlarci così come solo i classici sanno fare, perché come scrive Silone in Fontamara: “Sono comuni a ognuno i fatti veramente importanti della vita: il nascere, l’amare, il soffrire, il morire; ma non per questo gli uomini si stancano di raccontarseli”[2].

 

Il 2019 segna un importante traguardo per Aielli e Borgo Universo, poiché durante la terza edizione si registra nel comune la presenza di circa 8.000 persone nei quattro giorni di arte, musica, performance e astronomia offerti dal festival. Tra gli artisti che hanno realizzato opere sui muri, donando una prospettiva nuova sul rapporto tra la terra, il cielo e l’universo, spicca questa volta il nome di Okuda San Miguel che con le sue figure geometriche dai colori brillanti ha completamente trasformato le mura delle abitazioni di Aielli, dando vita ad un’opera murale che è stata inserita da Widewalls nella classifica dei 50 murales più belli al mondo realizzati nel 2019. L’Illuminary Palace, dunque, concretizza l’intento dell’artista di creare luoghi vivaci e pieni di positività nella speranza di cambiare la vita delle persone, sottolineando l’importanza di quest’arte che, senza ledere, valorizza la bellezza urbana del luogo che la ospita.

 

Anche quest’anno, dal 12 luglio all’8 agosto, diversi artisti si sono incontrati ad Aielli per portare nuovamente street art, innovazione e cultura tra le strade del piccolo borgo medievale con l’obiettivo di proseguire il processo di rivalutazione e rilancio del paese attraverso l’arte e le stelle. Possiamo ricordare, a questo punto, Millo che già dall’edizione del 2020 contribuì con un murales, Your Sky, che ora trasforma un’intera casa in un’opera d’arte ammirabile a 360 gradi. Una bambina con uno scalpello solleva il velo della città e ci restituisce un pezzo di universo, invitandoci ad andare oltre l’apparenza di superficie, scavando nel profondo. Esattamente ciò che mette in atto Borgo Universo: parte dai confini della città e li supera, aprendo le sue porte ai popoli, alle culture diverse, al mondo e all’intero universo.

 

Il rilancio turistico di Aielli, dunque, passa attraverso le sue case che prendono vita e si illuminano grazie ai colori di numerosi artisti internazionali e l’iniziativa dei suoi abitanti che non si sono arresi davanti alle sfide portate dalla società moderna, bensì hanno sfruttato i propri linguaggi e la propria arte urbana per rinascere e divenire, grazie al suo festival, “l’ombelico del mondo”.

 

Le figure 2 e 5 sono state realizzate dalla redattrice.

 

 

Note

[1] Un network internazionale di arte indipendente che vanta una grande esperienza nell’organizzazione di eventi culturali e un team di figure professionali specializzate nei vari settori dell’arte e dell’intrattenimento.

[2] Fontamara, Ignazio Silone, Mondadori Editore, p. 3.

 

 

Bibliografia

Ignazio Silone, Fontamara, Mondadori, 2011.

 

Sitografia

Storia del Comune di Aielli (premessa).

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