A cura di Ornella Amato
Introduzione: una storia iniziata nel V sec. a.C. e che continua ancora oggi
Quello che si fa nel Complesso Monumentale di San Lorenzo Maggiore a Napoli è un viaggio sopra, sotto e dentro la storia di una città, una storia che inizia nel V secolo avanti Cristo: l’intero complesso sorge infatti sui resti della Neapolis sotterrata, ovvero un’intera area archeologica sopra la quale gli Angioini fecero realizzare la basilica di San Lorenzo, a cui poi, nel corso del tempo, si è affiancato il Chiostro, con tutti i rimaneggiamenti susseguitisi nel corso dei secoli successivi, ed il Museo dell’Opera che – quale Polo museale – ne conserva e ne tramanda la stratificazione storica e artistica.
La Basilica di San Lorenzo Maggiore
La chiesa è caratterizzata da una pianta a croce latina che comprende tre navate, due navate laterali con 8 cappelle ciascuna per un totale di sedici cappelle più una navata centrale, ed ha una lunghezza enorme, circa 80 metri. Il complesso comprende un’abside unica in Italia modulata sul gotico francese, il museo dell’Opera, due sale di accoglienza che sono veri e propri scrigni data la qualità degli affreschi che contengono e di cui si compongono, e soprattutto un chiostro, che è l’accesso diretto non solo agli scavi sottostanti la basilica ma anche alla Neapolis sotterrata. Qui sono visibili gli scavi della età greco-romana coi resti del macellum, le botteghe, e i mosaici, taluni visibili dal pavimento della stessa chiesa attraverso lastre appositamente create all’interno di essa.
Sulla facciata del Campanile sono affissi gli stemmi dei Sedili della città.
Una storia millenaria, quella che racconta il Complesso Monumentale di San Lorenzo.
Dal Decumano Maggiore, dove un tempo esisteva l’agorà, dopo aver attraversato l’intera via di San Gregorio Armeno, e prima di arrivare in piazza San Gaetano con l’omonima statua, a destra, lungo la via, si può notare uno scalone di pietra che conduce davanti all’ingresso della basilica, mentre alla sua destra insiste il Campanile su cui sono presenti gli stemmi dei Sedili della Città che proprio lì si riunivano, laddove era necessaria la loro presenza.
La facciata barocca della chiesa conserva il portale gotico e gli originali lignei trecenteschi,
All’interno della basilica, nonostante i rimaneggiamenti dal ‘600 in avanti che sono particolarmente evidenti nella controfacciata e nella terza cappella di sinistra, caratterizzata da un arco a tutto sesto e marmi policromi, tipici dell’architettura barocca napoletana, spicca il Cappellone di Sant’Antonio, in cui sono presenti due tele di Mattia Preti.
Le altre cappelle, originarie dell’età angioina a cui la stessa chiesa va datata, sono caratterizzate da archi a sesto acuto, tipici del periodo gotico.
La navata centrale, nonostante i suoi 80 metri di lunghezza, accompagna lo sguardo del visitatore direttamente all’abside, monopolizzando l’attenzione. Essa fu realizzata seguendo i canoni del gotico francese, unico esempio in Italia e che rimanda all’altra chiesa angioina presente in città, ossia il complesso monumentale di Donnaregina con cui ha in comune la fattezza dei tronconi a sesto acuto; in entrambi i casi si tratterebbe di un anonimo architetto francese, sebbene la conca absidale di San Lorenzo resti un unicum sull’intero territorio nazionale.
Interessante è poi, al centro dell’abside, l’altare maggiore, non solo per la raffigurazione dei Santi Lorenzo, Antonio e Francesco ma in particolare per il fatto che sullo sfondo è rappresentata la città di Napoli in epoca rinascimentale, opera di Giovanni da Nola.
La rappresentazione la città che fa da sfondo ai Santi ha anche un’importanza ed un’alta rilevanza storica oltre che artistica, poiché consente, attraverso una vera e propria indagine iconografica e iconologica, uno studio sulla città di Napoli in epoca rinascimentale.
Il convento
Il convento è sicuramente parte fondamentale dell’intera area facente riferimento al complesso museale di San Lorenzo Maggiore: infatti esso non solo ospita il Museo dell’Opera, che è un vero e proprio polo museale allestito all’interno dell’area, ma consente al pubblico la vista delle due imponenti sale di cui si esso stesso si compone: la sala Capitolare, caratterizzata da volte a crociera realizzate nel secondo trentennio del XIII secolo e la sala intitolata a Sisto V, alla quale si accede attraverso il chiostro e che è il grande refettorio del convento stesso.
Il Chiostro
Il Chiostro della Basilica di San Lorenzo Maggiore è la dimostrazione dell’intera vicenda storico-artistica del complesso monumentale stesso; infatti è di origine gotica, ma la versione che esiste ancora oggi è quella di epoca settecentesca realizzata sui resti del macellum romano e caratterizzata al centro da un pozzo, realizzato in marmo e piperno dal maestro Cosimo Fanzago.
Il Chiostro, che tra gli altri ospitò Francesco Petrarca, non è interno alla basilica, ma è ad essa adiacente, e adesso vi si accede attraverso via dei Tribunali, importante strada del centro storico di Napoli.
Altresì, attraverso il Chiostro si accede all’area archeologica sottostante la basilica, la cosiddetta Neapolis sotterrata.
Neapolis Sotterrata
Quello nella Neapolis sotterrata è un viaggio nel tempo e nello spazio della Napoli dell’età classica, all’interno del quale si percorre l’antica strada romana con le botteghe intorno al macellum; i reperti rinvenuti nei resti dell’antica città di Napoli – tra l’altro oggi l’area archeologica di maggiore interesse all’interno del centro storico della città stessa, una sorta di città nella città – sono conservati all’interno del Museo dell’Opera.
Bibliografia
AAVV. La Grande Storia dell’Arte Vol. 2 Il Gotico – 2003 Gruppo Ed. L’Espresso
De Fusco Mille anni d’architettura in Europa – Cap. 2 – Il Gotico – 2001 Editori La Terza
Sitografia
www.laneapolissotterrata.it
www.laneapolissotterrata.it/complessomonumentaledisanlorenzomaggiore
www.touringclub.it
www.napolike.it
www.napoligrafia.it
www.10cose.it
www.napoli–turistica.com-sanlorenzomaggiorebasilicaecomplessoarcheologico
Quanto ti è piaciuto l'articolo?
Fai clic su una stella per votarla!
Media dei voti: 4.6 / 5. Totale: 27
Nessun voto finora! Sii il primo a votare questo post.
Ornella non si smentisce mai, ogni suo articolo ti catapulta nella storia di Napoli facendoti vivere le sue bellezze artistiche… Brava complimenti!!!
Bravissima è un articolo accurato nei minimi dettagli come sempre, sono gli articoli di Ornella